Approvato a larghissima maggioranza (24 voti favorevoli su 27 votanti di cui 2 astenuti) l’ordine del giorno che il nostro gruppo consiliare ha presentato come primo firmatario in merito alla difesa Legge Regionale n. 9/2016 sulla prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico.
Il bilancio a tre anni dall’entrata in vigore è assolutamente positivo in termini di riduzione di spesa in questo settore da parte dei cittadini.
Il Consiglio comunale di Cuneo, così come quelli di altre città della provincia, ha dunque espresso la propria decisa contrarietà alla proposta di modifica di questa legge nata in Consiglio Regionale e che prevede una moratoria per tutti gli esercizi presso cui alla data di entrata in vigore della legge 9/2016 erano collocati apparecchi da gioco.
I dati statistici divulgati da CNR IRES e Società Italiana Tossicodipendenze Sezione Piemonte e Valle d’Aosta evidenziano in modo netto che l’applicazione nella nostra Regione, della legge che la maggioranza che sostiene il Governatore Cirio vuole modificare, ha ottenuto risultati sorprendenti in relazione al gioco fisico (slot machine e VDM) che si è ridotto del 9,7% (pari a 497 milioni di euro a fronte di un aumento del 1,6% a livello nazionale.
Non è così rassicurante, per contro, il dato nazionale che, nonostante le buone prassi innescate dalle leggi approvate ed applicate in alcune Regioni, dal 2016 ad oggi si è registra un preoccupante aumento dell’esborso medio a persona pari a +633 euro (da una media di 1167 euro all’anno per persona si è passati ad una di 1800 euro nel 2019).
In Italia, infatti, dove per fatturato e numero di addetti si è arrivati per questo settore industriale al terzo posto assoluto, si stimano circa 50.000 giocatori problematici e si spendono annualmente 6,5 miliardi.
Tornando al Piemonte, sebbene recenti studi sull’usura e il gioco d’azzardo evidenzino che ancora 38.000 famiglie piemontesi sono a rischio e 11 mila ricorrono al Monte dei pegni a causa del gioco d’azzardo e della ludopatia, si deve tuttavia per fortuna evidenziare che raccolta e perdite hanno registrato un’apprezzabilissima diminuzione ( -17,8% contro il -2,9% del dato nazionale).
Ciò è senz’altro dovuto alla regolamentazione oraria, al divieto di installazione – e all’obbligo di adeguamento da parte degli esercizi che avevano ottenuto precedenti autorizzazioni- vicino ai luoghi cosiddetti “sensibili” (esercizi di compravendita, scuole, luoghi di ritrovo sociale e giovanile, banche) previsti dalla legge regionale 9/2016.
Poiché, come detto, il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, che rappresenta un dramma socio-sanitario e mette a rischio le fasce deboli della popolazione, può essere efficacemente contrastato con l’applicazione diffusa di questa buon legge ne sosteniamo convintamente il mantenimento invariato, auspicando, nel contempo, l’attivazione di nuove politiche di contrasto al fenomeno a livello nazionale.
Invitiamo i cittadini sensibili all’argomento a sottoscrivere la petizione online
https://www.change.org/p/presidente-della-regione-piemonte-contrastiamo-il-gioco-d-azzardo-patologico-difendiamo-la-legge-del-piemonte
